L’Universo Ambivalente Vers. 2.0

Dopo i volumi Meccanica Quantistica (versione 2.0) e Relatività (versione 2.0), questo è il mio terzo e ultimo volume che completa la mia teoria scientifica. Un’opera le cui meravigliose proprietà ambivalenti sono messi in evidenza dai due manifold universali: lineare e nonlineare, e dai due mondi: spaziale e temporale. Ho pubblicato anche ciò che ho chiamato: energia repulsiva in
abbondanza. Il lettore potrà vedere come e perché viene generata l’energia negativa. Energia che col suo carattere repulsivo spinge all’infuori e così facendo partecipa localmente all’espansione dell’universo.
Col processo fisico di creazione che qui ho anche chiamato quanto di tutti i livelli energetici, abbiamo visto che l’accoppiamento di tempo e spazio dura un secondo di orologio. Entro un secondo l’energia presa alla fonte (distanza di Planck) è spesa per allungare le lunghezze d’onda per creare tutte le lunghezze di tempo e per diradare i filamenti vibratori per creare tutte le densità di spazio. Ad operazione terminata, l’adinamica linea magnetica ondulata reale lunga 299 milioni 752 mila 458 metri rimane nel mondo spaziale per aggrandire la smisurata dimensione dell’universo, mentre l’adinamica linea magnetica ondulata virtuale di 299 milioni 752 mila 458 filamenti vibratori o cicli passa nel mondo temporale per allungare la sua veneranda età. In breve, la lunghezza di spazio appena creata appartiene al mondo spaziale (il mondo dell’onda), mentre la lunghezza di tempo appena creata appartiene al mondo temporale (il mondo della particella). Due mondi diversi, assai diversi. In uno si ha il privilegio di non invecchiare mai, ma si è condannati a muoversi a 300 milioni di metri al secondo per sempre; nell’altro si ha il privilegio di stare quasi fermi con un piccolo margine motorio, ma si è condannati a invecchiare.
Una struttura elettromagnetica il creatore della quale, se c’è ne stato uno, non potrà mai essere emulato. Ciononostante, per portare una tale struttura alla sua magnificenza, alla sua imponenza, e alla perfezione che vediamo oggi, il creatore o la natura che dir si voglia, ha avuto tre cose a portata di mano senza le quali non avrebbe potuto realizzare la sua colossale opera: (i) la piccolezza dello spazio all’origine, (ii) la velocità vertiginosa, e (iii) …
Auguro una buona lettura a tutti voi. L’ultimo capitolo lo leggerete tutto d’un fiato con piacevole meraviglia.